martedì, settembre 12, 2006

Cars, un'amicizia a tutto gas












di Fortunato Simone

In principio fu Toy Story. Era il 1995 e il mondo rimase sorpreso dalla storia di Woody e Buzz, i giocattoli che affrontavano il mondo forti della loro amicizia. Il pubblico rimase sbalordito dal cocktail di tecnologia avanzata e contenuti intelligenti. Il film ebbe un ottimo successo, replicato due anni dopo con Toy Story 2, se possibile ancora migliore: avventure entusiasmanti e di nuovo la storia di un'amicizia. Poi le tappe successive, Monster's & Co., Alla ricerca di Nemo e Gli Incredibili, capolavori con un unico grande tema comune: la paternità in azione. E una mamma - Elastigirl de Gli incredibili - il cui abbraccio di donna elastica tiene unita una famiglia anche nei momenti di prova più dura. E applica il celebre motto di G. K. Chesterton, per cui un amico ti accetta così come sei, mentre una moglie lotta, combatte, strilla tenace perché tu possa cambiare. Il tema ritorna anche in Cars, l'ultimo film targato Pixar. Anche qui si ritrova una donna - meglio, una Porsche - che ama gratuitamente il protagonista e si fa in quattro per il suo cambiamento. Anche in Cars c'è una figura adulta e saggia (il dottor Hudson), un padre che indica la strada e giudica la vita. Anche in Cars, quindi, vale il metodo del seguire, e non potrebbe essere altrimenti in un film interamente popolato da macchinine: non fare di testa tua, ma seguimi e diventerai grande e sarai felice. Saetta McQueen, il protagonista, è una fiammante macchina da corsa. Ha successo, può diventare il numero uno se vince la gara decisiva per la Piston Cup, la coppa del mondo per le macchine. Ma tra bielle, pistoni, bulloni, cinghie e centraline qualcosa lo arrovella. È inquieto Saetta: sa di avere tutto e niente al tempo stesso. Sa di essere solo, di non avere qualcuno che gratuitamente lo accompagni e con cui condividere la vita. È una domanda di significato (e il cuore del film) questa, anche se il nostro metallico amico non lo sa. Finché la realtà interviene provvidenzialmente, con un incidente che catapulterà Saetta nella sconosciuta Radiator Springs, cittadina western poco lontano dalla mitica Route 66, popolata da macchine arrugginite, trattori mugghianti e maggiolini volanti. E in un mondo che non conosce Saetta sarà costretto per la prima volta a fidarsi, a seguire qualcuno. A mantenere una promessa, invece di scappare a velocità folle. Rischierà di perdere tutto: i soldi, la fama, il successo e il lavoro per un altro che lo chiama. Perderà tutto, ma troverà se stesso. E una compagnia che non finisce.


tratto da www.tempi.it


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